sabato 24 dicembre 2016

Babbo Natale e il pirata Barba Bianca

Invece della solita cartolina quest'anno voglio fare gli auguri con una storia della buona notte  per i bambini che non riescono a prendere sonno in attesa di Babbo Natale :)

Babbo Natale e il pirata Barba Bianca

C'era una volta un terribile pirata detto Barba Bianca per via della candida peluria che gli ricopriva il viso. Era grande grosso e spaventoso con un'aria sempre seria e corrucciata.
Si dice che non ridesse mai, solamente quando agguantava tesori di eccezionale rarità e pregio, il labbro superiore gli si inarcava leggermente all'insù in una sorta di ghigno cattivo.
Era il terrore dei sette mari, sovrani e governanti di tutto il mondo promettevano laute ricompense a chiunque li avesse liberati da tale minaccia, ma nessuno osava avvicinarsi alla sua giacca rossa, perfino gli altri pirati lo temevano e cercavano di evitarlo.
La sua sete di tesori era inesauribile, era disposto a tutto pur di accumulare sempre di più.
Non si fidava di nessuno perciò non abbandonava mai i suoi averi su un'isola, come facevano  molti suoi colleghi,  lui preferiva tenere tutto a bordo con sé, nella sua stiva dove poteva controllare e ammirare il suo patrimonio.
Non solo non spartiva mai la refurtiva con i suoi uomini, ma era disposto a buttarli in mare o abbandonarli nel deserto pur di non rinunciare nemmeno alla più piccola pietra preziosa.
Così facendo si ritrovò solo, senza una ciurma e con una nave così carica da riuscire appena a stare a galla.
Ma non per questo la sua avidità diminuì.
Si diceva che la regina dei mari avesse accumulato una fortuna raccogliendo i tesori delle navi affondate e che li avesse accatastati l'uno sull'altro fino a farli approdare in superficie dove si era creata una magnifica e lucente isola dorata. Nessuno però l'aveva mai vista e molti la ritenevano solo una leggenda.
Ma Barba Bianca si era messo in testa di trovarla e di appropriarsi di tutto quel che c'era.
A malincuore sacrificò un pizzico del proprio oro per comprare i viveri necessari all'impresa (ma soltanto lo stretto indispensabile), da prima pensò di reclutare qualche aiutante, ma poi, temendo di vedersi sottrarre qualche manciata di monete e di appesantire inutilmente la nave, decise di affrontare il viaggio da solo.
Attraversò gli oceani in lungo e in largo, vagando per mesi senza trovare niente.
Senza più cibo né acqua e ormai allo stremo delle forze, stava per rinunciare quando fu travolto da una furiosa tempesta, un uragano sollevò la nave dalle onde facendola volare vorticosamente per miglia e miglia. Il pirata lasciò subito il timone per rincorrere i gioielli che il vento stava portando via.
Quando finalmente atterrò era disperato: di tutti i suoi averi non era rimasta che qualche misera cassa di denari e pietre preziose!
Stava maledicendo la regina dei mari e la sua isola quando si accorse di un insolito bagliore all'orizzonte.
L'imbarcazione, per quanto mal ridotta, era ancora in grado di navigare perciò puntò dritto verso quel punto luminoso.
Quando lo raggiunse rimase senza fiato! Una distesa di oro e preziosi a perdita d'occhio.
Non perse tempo e corse a prendere una pala per caricare la stiva, le cuccette, il ponte e pure le scialuppe. Continuò a riempire e riempire finché si rese conto di essere sul fondo del mare, circondato da squali e murene in uniforme reale e di fronte a lui una magnifica sirena dai capelli rossi con un'indefinibile espressione tra il divertito e l'arrabbiato.
Pirata Barba Bianca - disse - la tua avidità non ha dunque limiti? Guardati sei mezzo morto di fame e di stanchezza eppure continui a saccheggiare! Non puoi scappare la tua nave è schiacciata sotto il peso del carico e tu finirai per affogare qui giù! Non capisci che questo gelido oro non potrà mai riempire il vuoto che hai nel cuore? -
E così dicendo la regina dei mari trasformò tutto il prezioso tesoro in scintillanti cristalli di ghiaccio e neve, poi scomparve lasciando il pirata solo al freddo con la sua nave distrutta dal carico eccessivo.
Rimase immobile a guardarsi intorno per chissà quanto tempo. Aveva sempre rincorso tesori e ricchezze, aveva sacrificato famiglia, amici e perfino la sua giovinezza per accumulare fortune e adesso che gli era stato portato via tutto... non ne sentiva la mancanza!
Si sentiva anzi stranamente sollevato e anche piuttosto stupido, era come se quei preziosi lo avessero stregato e adesso che non ne aveva alcuno si rendeva conto che pur essendo stato l'uomo più ricco del mondo era anche il più povero perché non aveva mai condiviso mai niente con nessuno, non aveva mai speso un soldo per nessuno, nemmeno per sé stesso.
- Ma come hai fatto a ridurti così? Indossi la stessa giacca rossa da non so più quanti anni! avresti potuto avere abiti da re e una regina al tuo fianco ma no! No! Niente era mai abbastanza per te -  Disse a sé stesso  specchiandosi in una parete di ghiaccio.
- Scusi signore?...- una vocina lo sorprese alle spalle, voltandosi vide un bambino che proseguì - Non ha freddo con quella giacca leggera? Ecco prenda questa mantellina: è piccola ma molto calda -
Quel gesto gentile a interrompere un flusso di pensieri infelici fu troppo per Barba Bianca! Scoppiò a piangere così forte da fare paura. Il bimbo temette di avere a che fare con un pazzo e pensò di scappare, ma aveva bisogno d'aiuto. - Ero uscito a pescare, ma sono stato sorpreso da una tormenta e non trovo più il mio villaggio, potrebbe aiutarmi?-
Barba Bianca aveva un ottimo senso dell'orientamento e pensò che aiutare quel bambino avrebbe alleviato il suo malessere, così iniziò a correre qua e là recuperando pezzi della sua vecchia barca per farne una slitta. Era abituato a fare tutto da sé ed era molto abile, in pochissimo tempo realizzò un'ottima slitta.
Con le indicazioni del bambino raggiunsero il villaggio prima di sera e i familiari furono così sollevati che insistettero perché il vecchio pirata restasse a cena con loro.
Il pasto in realtà fu molto frugale: erano poveri pescatori e potevano offrire molto poco, ma lo facevano con gioia e Barba Bianca pensò che tutti i suoi averi non avrebbero mai potuto offrirgli di meglio. Quel pensiero lo rattristò - Come vorrei avere almeno un rubino o una pepita da donare a questa gente, così potrebbero acquistare abiti più caldi! - e mentre mormorava questo pensiero infilò distrattamente la mano in tasca e ne estrasse uno splendido diamante... chissà come non si era accorto che fosse lì!
Si rese conto che i suoi ospiti non avrebbero accettato un dono così grande, aspettò che si addormentassero e lo lasciò ai piedi del camino, dopodiché sgattaiolò fuori sentendosi bene come mai prima.
Pensò che gli sarebbe piaciuto restituire tutte le sue ruberie a chi davvero ne avesse bisogno, perciò iniziò a viaggiare e conoscere gente ed ogni volta che incontrava qualcuno meritevole, un regalo gli compariva magicamente in tasca.
Ci volle un bel po' di tempo ma infine tornò al punto di partenza dove la regina dei mari l'aveva abbandonato, tutti i suoi tesori erano stati donati e lui si sentiva felice e desiderava incontrare la sirena per ringraziarla.
- Caro Barba Bianca sono fiera di te! Finalmente hai capito che la vera ricchezza non è fatta di oggetti preziosi, ma di gentilezza e gesti d'affetto. -
- Ormai non ho più niente, ma mi sento molto ricco! Però vorrei avere altro oro... non per me! Ma per poter continuare a regalarlo a chi lo merita -
La regina sorridendo disse - Mi sembra giusto, allora puoi avere il mio! La tua vecchia slitta mi sembra malconcia e ti servirebbe qualche aiutante... -  
Mentre parlava apparvero delle renne magiche capaci di trainare nell'aria la slitta, rimessa a nuovo e carica di regali con a bordo una coppia di elfi per aiutare la distribuzione.
 - Con i tuoi nuovi aiutanti potrai osservare le persone ed una volta all'anno le renne ti porteranno in giro per il mondo a distribuire doni ai più buoni, d'ora in avanti non sarai più Barba Bianca ma Babbo Natale!


E Buone feste a tutti!

 

domenica 11 dicembre 2016

Fantastici Labirinti

Nuova collana che raccoglie tanti labirinti con difficoltà crescente, illustrati da Gabriele Tafuni, Valentina Belloni, Luca Maggi, Samuele Maggi e me, per Rusconi Libri


 
 
Un grazie speciale a Maria per avermi coinvolto in questo bel progetto