è una di quelle ricette che si trasmettono solo "da bocca di druido a orecchio di druido" (più o meno), li faceva la bisnonna, poi la nonna e poi la mamma. Per un po' li abbiamo fatti insieme, negli ultimi anni mamma dava le direttive e le sue tate producevano, ci teneva tanto a non interrompere una così buona tradizione!
Così adesso che lei non c'è più ho sentito il desiderio di continuare.
Mi piace ricordare mia mamma facendo le cose che facevamo insieme, come appunto cucinare.
In questo periodo, tra la fine d'aprile e l'inizio di maggio, avevo il compito di procurare "la carciofina" quei carciofi piccoli piccoli, quasi senza gambo apposta per le conserve, poi passavamo ore e ore a pulirli (e poi ci volevano giorni per far tornare le mani di un colore vagamente roseo), seguiva poi la scottatura con conseguente puzza d'aceto e le litigate con mio fratello che lo detesta. Di solito i miei compiti finivano alla sgocciolatura, dell'imbarattolamento si occupava lei.
Chissà cosa penserebbe della mia produzione:
Da notare che 3,5 kg di carciofi sono serviti per appena 4 barattoli di media misura!
Tra un paio di settimane assaggerò il risultato :)
Finora non esisteva una versione scritta della ricetta, o se c'era era nella calligrafia illeggibile di mia mamma e per aggiungere un tocco personale mi è venuta voglia di illustrarla.
Questa è la versione italiana che funge anche da etichetta:
Grazie per averla condivisa! L'etichetta è molto bella!
RispondiEliminaSono sicura saranno buonissimi! L'etichetta è proprio carina!
RispondiEliminaGreat labels
RispondiEliminaWow, wonderful label, Angela..your work is so delightful!!
RispondiElimina