mercoledì 11 novembre 2015

MATS6 Part A


La terza settimana è stata dedicata ai libri per bambini...
Ma tu lavori già come illustratrice di libri che bambini! Sì e allora? Non significa che non abbia niente da imparare!
Negli ultimi mesi le proposte di lavoro si sono fatte meno assidue, spesso come seconda scelta e persino la mia agente sempre con molta gentilezza e troppi complimenti, sostiene che dovrei cercare di somigliare di più a l'uno o l'altro disegnatore. Non che mi dica di copiare eh! Più che altro mi mostra aspetti di illustrazioni altrui che dovrei integrare nel mio stile.
Dopo anni spesi cercando di costruire una mia identità, benché non sia proprio sicura di esserci riuscita, lo trovo molto seccante ma, ovviamente, anche io vorrei piacere di più e avere più richieste.
Per questo ho voluto investire su me stessa con i corsi di Lilla Rogers, ricominciando a portare avanti progetti personali parallelamente al lavoro e cercando di trovare altri mercati.

Andiamo con ordine: lunedì il mini chiedeva di disegnare un gatto (e vabbè Lilla m'iniviti a nozze così) che sarebbe poi diventato il protagonista dei nostri libri per bambini, senza indicazioni specifiche sul tipo di gatto, sul suo equipaggiamento o il suo temperamento e di fare delle prove di lettering sulle parole "The White Cat"

Il titolo non mi ricordava nessuna storia classica ma mi faceva pensare a qualche vecchio film noir, così dopo aver scarabocchiato una tonnellata di mici è venuto fuori questo

Il carattere voleva essere quello del New Yorker ma non è venuto tanto bene...
I mini sono l'occasione perfetta per utilizzare quella vagonata di materiali da disegno che tra offertissime e acquisti compulsivi, negli anni ho accumulato senza MAI avvicinare per esempio i gessetti e i cartoncini colorati. 

Per l'assignment potevamo scegliere tra un'illustrazione doppia pagina o la copertina del testo appunto "The White Cat" scritto da La Comtesse d'Aulnoy... ancora non vi dice niente? Nemmeno a me finchè non ho iniziato a leggerlo e... si è rivelata essere una storia a me ben nota ma con un titolo diverso

La versione originale è un po' più ingarbugliata e molto più splatter, ma fondamentalmente è la stessa cosa.
Adoro le fiabe popolari ma ho lavorato solo su pochissime di conseguenza sono rimasta delusa e un po' arrabbiata per la scelta del testo.
Dal momento che l'avevo già interpretata con il mio stile abituale, ho seguito il suggerimento di
Stephanie Forsyth (compagna di corso) di concentrarmi sulla copertina partendo dal mio primo sketch e modificando l'ombra del gatto per suggerire la forma di una principessa.
Con l'aggiunta di una cornice e un lettering da libro di fiabe il risultato è stato molto tradizionale e pochissimo digitale, cosa del tutto nuova per me:


Nel lavoro vero difficilmente si ha l'opportunità di avere un confronto diretto con altri illustratori potenziali o professionisti che siano: se si prendono in esame le fiabe classiche come Biancaneve o Cenerentola con un giro in libreria si possono trovare decine di libri illustrati da altrettanti disegnatori diversi, ma raramente si fa. Un po' per non essere influenzati dal lavoro altrui, un po' perché i tempi in genere sono troppo stretti per mettersi a fare confronti e infine perché ogni libro ha le sue specifiche per cui alcune illustrazioni saranno orizzontali, altre verticali, alcune saranno a pagine intera col testo a fianco, altre andranno a riempire gli spazi lasciati dal testo, in altre ancora il testo farà parte dell'immagine ecc...
In questo caso avevamo tutti le stesse direttive e per la maggior parte abbiamo scelto di dedicarci alla copertina, è vero che la storia è piuttosto lunga e complessa, ma è incredibile quante interpretazioni diverse ne siano state date.
Il punto cruciale della settimana è proprio questo: i modi di interpretare una storia non sono finiti e c'è spazio per tutti.
Spesso girando in libreria, sfogliando i libri di questo o quell'altro autore viene da pensare "Che meraviglia, io non sarò mai così brava" o al contrario "Che orrore, io so fare molto meglio di così perché pubblicano questo e non me?" (succede a tutti non dite di no) ma questo è l'approccio sbagliato.
Non esistono disegni belli o brutti in assoluto, si deve cercare di essere coerenti con sé stessi, fare cose che per primi piacciano a noi stessi e insistere, insistere, insistere che vuol dire lavorare sul portfolio finchè non se ne è soddisfatti, individuare gli editori in linea con il proprio stile, farsi vedere alle fiere, inviare periodicamente aggiornamenti dei proprio lavori...
Il fatto che qualcuno stia avendo successo non toglie a nessun altro la possibilità di averne altrettanto, anzi! Aumenta l'attenzione verso il mercato e aumenta la richiesta non necessariamente dello stesso identico tipo di prodotto: per esempio se un editore pubblica un libro illustrato su una storia popolare relativamente poco nota come quella proposta da Lilla, può darsi che un altro editore vedendolo dica "che bei disegni anche io voglio ingaggiare lo stesso illustratore" ma potrebbe anche dire "mi piace questa storia vorrei farne anche io una mia versione diversa da questa" e lo stesso chi acquista potrebbe comprare un'altra edizione di una storia che ha già perché le illustrazioni vanno più incontro ai suoi gusti, o innamorarsi dei disegni al punto di rivalutare una storia che non gli era mai piaciuta (per dire io "La piccola fiammiferaia" non l'ho mai potuta digerire e adesso ne ho 3 copie tutte diversissime tra loro... e menomale che non ho figli!)
In realtà qui Lilla non ha detto niente di nuovo, sono tutte cose di cui mi aveva già parlato Ilaria Falorsi, qualche anno fa quando iniziai ad avvicinarmi a questo competitivo, frustrante e bellissimo ambiente, ma fa bene ripassare la lezione perché a volte è difficile ricordarsene


Week 3 was on children's book market which is already my environment but that doesn't mean I have nothing to learn!
On monday we got the mini about drawing a cat character and the lettering of the words "The White cat" without any information about the story.
I love drawing cats so I did a ton of sketches, the title riminded me of some old detective movies so here is what I did

 
Then we had the assignment with the complete story of "the white cat" that resulted to be a story I already illustrated about one year ago for an Italian publisher with another title:
 
Il castello dei gatti -  The Cat's Castle
I was pretty disappointed because I love folk fairytales but there are a lot of them and I'd prefer something new, as I really don't like doing the same thing twice.
Anyway I took the advice of Stephanie Forsyth a faboulos artist in MATS, who suggested to rework my first sketch dressing the cat like said i the story and giving the shadow a princess shape and that's what came out:
 

 
 In real jobs you don't have the chanse to directly compare your work with some other because each book and publisher has its own specs, but here we had all the same and it's unbelievable how many different interpretation we had for the same story!
And that's the central point of this week lessons: there isn't just one way to see a story, there's room for everybody.

Sometimes looking at someonelse's work you might find yourself thinking "I would never be this good" or at opposite "I can do much better then this way it's been publish and I don't?" That's normal, happens to everyone but it's wrong!
There is no absolute good or wrong in illustration you just have to do the best you can and love what you do, then you have to find the publisher that fits with your style.

Someonelse success doesn't lower your chanse to succeed on the contrary it will help you increasing the attention on that field. For example someone publish an illustrated book, when the other publishers see it they might think they want to hire the same artist, but they could also want to publish the same story with different drawings, or that they want to do something completely different and that opens the doors for someonelse

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Grazie Monica :)
      A volte per non buttarsi giù bisogna ripassare il motto di Silver:
      Don't be competitive be creative!

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